Attùnzu è lʼautunno di Joias, dedicato ad una festività che affonda le sue radici in tempi antichi quando la morte non faceva paura; siamo in quei giorni dellʼanno dedicati alla sensibilità di condivisione tra vivi e morti, presente in tutte le culture. Qui le giornate si accorciano, il buio arriva prima ed è dallʼoscurità e dallʼignoto che si genera quel legame con la morte e la rinascita. Tutto nasce dal buio e si genera; lʼautunno è la stagione dove poco germoglia ma nellʼoblio della terra pullula la vita pronta ad esplodere abbondantemente dopo lʼinverno. Il “papassino”, dolce dedicato a questo periodo, è fatto di “pane saba” dove abbiamo un impasto scuro come il buio ma al tempo stesso dolce.
La morte già durante il neolitico e il nuragico (parliamo di 5000 anni fa) non veniva vista come la fine ma semplicemente un passaggio ad una vita differente, elevata ed in sintonia con lʼuniverso celeste.
Le vite scompaiono sulla Terra per rivivere in un universo parallelo.
Attùnzu desidera parlare di un culto presente in varie parti del mondo, dove si attende positivamente quel giorno dellʼanno che offre alle anime dei defunti la possibilità di varcare il confine che separa i due mondi; le porte del cielo si aprono e finalmente si può condividere con loro la gioia. Nei riti antichi di “is Animeddas”, “is Mortus”, “sos Mortos” e “su Mortu Mortu” i bambini ricevono in dono il cibo che diviene elemento di unione tra i vivi e le anime.
I doni sono e devono essere semplici cibi di prima necessità: pane, zucchero, caffè, latte, vino, dolci del territorio, frutta, fave, melograne; le anime se ne ciberanno amorevolmente attraverso il profumo. Le fiaccole e le fiamme servono per illuminare la vita, un gesto simbolico in un momento dove il buio incombe.
Un richiamo al Sole con la sua energia vitale.
Attunzu in lingua sarda significa autunno ed è il nome dei foulard, sciarpe e parei della Collezione esclusiva di Joias, Sas Istajones, le 4 stagioni, firmati dalla designer Mara Damiani.